Aprica (Abrìga) è un comune Valtellinese che nel 1927 si è reso autonomo da Teglio, dopo aver acquisito importanza per la felice collocazione al passo dell’Aprica (m. 1172), naturale porta di accesso dall’alta Valcamonica alla Valtellina, valorizzato dopo la costruzione della strada carrozzabile progettata da Giovanni Donegani, figlio dell’ingegner Carlo Donegani, iniziata nel 1846 e giunta ad Edolo nel 1860.
Il passo costituisce il culmine di una valle senza testata. Forse anticamente da qui scendeva il primigenio torrente Adda, che aveva le sue sorgenti nel gruppo dell'Adamello e, sceso alla piana presso Bianzone, riceveva le acque dell'affluente che scendeva dall'alta Valtllina. Successive vicende geologiche ne interruppero il corso, che confluì in quello dell'Oglio. Da allora quello che era affluente del torrente principale divenne torrente principale. Ciò spiegherebbe il brusco cambio di direzione che la Valtellina assume proprio a Tirano.
Aprica è’ costituito dalle frazioni Liscedo, Liscidini, Santa Maria, Mavigna, Dosso e San Pietro. Il suo nome deriva molto probabilmente dall’aggettivo “apricus”, cioè felicemente esposto al sole e si trova menzionato nei documenti medievali e moderni nelle diverse forme di “Abriga”, “Auriga”, “Avriga” e “Uriga”. Ma la sua vicenda umana inizia ben prima. Dei tre passi che mettevano (e mettono) in comunicazione l’alta Valcamonica e la Valtellina, cioè, da nord, il passo del Gavia, il passo del Mortirolo (con il vicino passo di Guspessa) e il passo dell’Aprica, quest’ultimo, in passato, fu il più importante, anche se non il più agevole (la discesa in Valtellina sfruttava l’impervia strada degli Zappelli d’Aprica, con tratti scavati nella viva roccia), e vide fin dalla preistoria transiti importanti che portarono in Valtellina presenza significative della civiltà camuna, testimoniate dai reperti presso Teglio, Tresenda e Grosio. La campagna militare voluta da Cesare Augusto nel 16 a. C, portò alla conquista romana della Valtellina, e non è escluso che di qui siano passate le legioni romane di Publio Silio Nerva.
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