L’organo settecentesco del Santuario della Beata Vergine delle Grazie di Grosotto si distingue per la delicatezza della modellatura, la finezza dell’intaglio e l’equilibrata composizione dell’apparato decorativo. La cassa d’organo fu ideata dall’intagliatore bresciano Paolo Scalvini, che vi lavorò dal 1706 al 1708, l’asciando l’opera incompiuta. Fu quindi chiamato alcuni anni dopo Giovan Battista Del Piaz, noto intagliatore trentino originario di Cles, attivo in Valtellina, nel vicino paese di Lovero. Tra il 1713 e il 1714 l’artista completò la cassa in ogni sua parte. A lui si devono le scene dei pannelli nel parapetto della cantoria, gli altorilievi di angeli con strumenti musicali, le cariatidi, nonché la figura del re Davide con la cetra sul fastigio. La cassa conserva il bel colore naturale del legno, piacevolmente accostato alla parte dorata tra le canne. Lo strumento musicale, realizzato tra il 1706 e il 1708 da Giovan Battista Reina di Como, venne rifatto dai celebri maestri organari della famiglia Serassi di Bergamo tra il 1873 e il 1875.
Consigli di viaggio e informazioni pratiche
Modalità di visita Visita libera
Il Santuario è visitabile internamente durente le sante messe.